L’avvento dell’asciugatrice anni fa, sbandierava l’imminente decadenza del ferro da stiro: obsoleto, ingombrante, pesante, arrugginito, simbolo di fatiche estive e invernali di ogni persona.
E invece no.
Tie’.
Se ne vendono ancora a migliaia perché come dimostra l’immagine qui sopra, il ferro da stiro e’ sempre stato un prodotto polifunzionale e fondamentale in ogni casa. Guerra alla piega.
Ne esistono di vari tipi e io personalmente, che stendo bene e stiro il necessario, preferisco quelli belli pesanti con il vapore verticale, la piastra inox e il becco allungato in cima per gli angoli delle lenzuola.
L’invenzione dell’uso del vapore e delle piastre in acciaio sono migliorie recenti. In precedenza si stirava a secco, scaldando elettricamente la piastra a resistenza e ancor prima la struttura era interamente di ferro con l’intercapedine che faceva da serbatoio per la cenere e le braci.
Pure gli antichi romani volevano i loro pepli perfettamente stirati. Avevano infatti imparato la tecnica delle piastre di bronzo scaldate con le braci, da popolazioni antecedenti: migliorandone prima di tutto la decorazione, che diventava simbolo di agiatezza e la comodità , dotandole di manico in legno.
Questa cosa delle braci, come tecnica non mi ha mai convinta tanto perché fossi vissuta all’epoca, personalmente sarei impazzita .
Lavo il peplo bianco per le cerimonie, quello nuovo, fatto dalla suocera.
Poi lo stiro. Esce una brace, la lancio via al volo ma il peplo si sporca.
Lo rilavo. E solo quel pezzettino che poi c’ho da preparare il pranzo.
Stiro di nuovo. Esce una brace e non faccio in tempo: il tessuto si buca.
Tirò giù tutto l’Olimpo. Chi lo sente mio marito che stasera ci son i Baccanalia?