“Come pulire i tappeti”, “come eliminare le cimici dei letti”, “le cimici dei letti: pulire con il vapore per eliminarle”, “pulizie per allergici: il vapore è la soluzione”, “come pulire il divano eliminando gli acari, i virus e i batteri”: sono tutte frasi che almeno una volta avrete visto online o sulle riviste. A volte anche direttamente sulle scatole dei prodotti. Sono frasi e articoli riemersi in questi giorni, dove la notizia più gettonata dalle testate giornalistiche di mezza Europa è l’emergenza cimici dei letti che da Parigi forse si diffonderà pure a Milano e all’Italia.
Ora, le cimici dei letti esistono da sempre e non solo a Parigi. Mi sembra quindi una offesa alla vostra intelligenza sottolineare come, ad esempio sia sconsigliato mettersi a svuotare le valige appoggiandole sul letto e che sarebbe meglio levarsi subito le scarpe quando si torna a casa da un viaggio. La procedura, in caso di luoghi sospetti sarebbe sigillare molto bene i vestiti usati in una busta ermetica e lasciarli lì, senza lavarli, qualche giorno; fare attenzione ai mezzi di trasporto con tessuti o alloggi che non ci sono sembrati particolarmente efficienti, nell’ambito pulizie.
Mi sembra davvero il minimo da sapere e da fare, per chi viaggia.
Tornando a noi, faccio una dovuta premessa per scoraggiare chi si è imbattuto in questo articolo e ha iniziato a grattarsi pensando di avere già le cimici sotto al tappeto. Qui non troverete risposta a quali elettrodomestici acquistare per disinfestare casa. Servono ditte specializzate.
Qui non la troverete perché, come ripeto sempre nelle mie consulenze, non esiste un elettrodomestici che vada bene per tutti a differenza di quel che spesso imbonitori o pubblicità (per carità è il loro lavoro), fanno credere.
Se vi serve una consulenza personalizzata, cliccate qui.
Se invece volete capire perché non è possibile eliminare con una semplice passata di “centogradi”, come viene chiamato l’elettrodomestico che pulisce con il vapore caldo che arriva appunto a cento gradi o la scopa a vapore, ecco qui.
Il ferro da stiro non disinfetta
Il “centogradi” non disinfetta.
La scopa a vapore non disinfetta.
Il fatto che molte pubblicità abbiano fatto passare il messaggio che è finalmente possibile pulire senza inquinare con detersivi e che la pulizia sia più sostenibile non corrisponde alla totale verità. Non è il caso di contare poi quante volte ci sbagliamo nell’acquistare detergenti pensando facciano miracoli da struttura ospedaliera solo perchè non sappiamo quali diciture sono garanzia di risultati di massima igiene e quali no.
Il Ministero della Salute ha stilato regole ben precise che potete consultare qui per evitare abbagli davanti lo scaffale di negozi e supermercati. Ma siamo adulti e dovremmo sapere che la pubblicità fa il suo mestiere e il nostro è quello di poter scegliere a cosa credere e a cosa no ma soprattutto verificare dove e come spendiamo i nostri soldi. Giusto?
Sono sicura ricorderete come durante il Covid ci fosse una corsa all’acquisto di purificatori d’aria e piccoli elettrodomestici per la pulizia a vapore. Era tutto uno sponsorizzare scope a vapore e centogradi, fino a suggerire di stirare le mascherine per eliminare il virus. Tutto un proliferare di aggeggi ad ozono, purificatori con filtri strani che promettevano ambienti sterili.
Prima di farsi prendere dal panico, anche questa volta è necessario partire dalle basi e quindi dal significato delle parole che, come diceva Nanni Moretti nel famoso film, sono importanti.
DISINFETTARE, SANIFICARE, IGIENIZZARE O SEMPLICEMENTE PULIRE?
Il rapporto “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza covid 19: superfici, ambienti interni e abbigliamento”, pubblicato il 15 maggio 2020 dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che potete leggere QUI, fornisce indicazioni basate sulle evidenze scientifiche in tema di trasmissione del Covid e della sua sopravvivenza su diverse superfici e di efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione dei locali.
Prime differenze chiarite anche nel rapporto sono quelle tra:
- Detergere
- Igienizzare
- Disinfettare
- Sanificare
- Sterilizzare
1.Detergere
Operazione che consiste nella rimozione e nell’allontanamento dello sporco e dei microorganismi in esso presenti con conseguente riduzione della carica microbica. La detersione è un intervento OBBLIGATORIO prima di qualsiasi disinfezione e sterilizzazione perché lo sporco è ricco di micro organismi che ci si moltiplicano attivamente ed è in grado di ridurre l’attività dei disinfettanti.
2.Igienizzare
Operazione equivalente al detergere con lo scopo di rendere igienico un ambiente eliminando le sostanze nocive presenti. I prodotti igienizzanti che riportano in etichetta diciture sull’attività , ad esempio “contro germi e batteri” senza l’indicazione dell’autorizzazione del ministero dell asalute, non sono prodotti con attività disinfettante dimostrata ma sono semplici detergenti per l’ambiente (igienizzanti).
3 Disinfettare
Si tratta di un trattamento volto ad abbattere la carica microbica di ambienti, superfici e materiali. Va effettuata utilizzando prodotti disinfettanti ( biocidi o presidi medico-chirurgici) autorizzati dal Ministero della Salute. Questi prodotti devono obbligatoriamente riportare in etichetta il numero di registrazione e/o autorizzazione.
4. Sanificare
Rappresenta un complesso di operazioni e procedimenti che comprende attività di pulizia e/o attività di disaffezione che vanno intese come un insieme interconnesso tra di loro per il controllo e miglioramento delle condizioni del microclima di un ambiente per quanto riguarda la temperatura, l’ìumidità e la ventilazione.
5 Sterilizzare
Si tratta di un processo che porta alla distruzione mirata di ogni forma microbica vivente sia in forma vegetativa che in forma di spore.
Ora state già iniziando a capire quanto sia complesso.
Questo documento del Ministero suggerisce come, per pulire davvero a fondo bisogna tenere conto della tipologia di vapore utilizzato e della permanenza dello stesso sulle superfici. Non è possibile ad esempio pensare a “una passata e via”. Importantissimo tenere conto della durata di vita di microorganismi, virus e batteri sulle superfici perchè ad esempio sui tessuti, possono rimanere attivi anche fino a 24h.
Ma torniamo a noi parlando di piccoli elettrodomestici che puliscono con il vapore.
TIPOLOGIE DI VAPORE
Il vapore, come dicevo, non è sempre uguale. L’aerosol, il vapore del ferro da stiro, i fumi di ebollizione della pasta o i fumi della carne aspirati dalla cappa, il vapore che si crea nel bagno dopo la doccia, il vapore del bagnoturco, il vapore della scopa a vapore o del centogradi, il vapore degli apparecchi professionali, sono tutte tipologie differenti perchè differente è la temperatura.
Ci avevate mai pensato?
Quando parliamo di pulizia ecologica con acqua o vapore è necessario distinguere tra pulizia ad acqua, pulizia a vapore 100°C e pulizia a vapore secco.
La pulizia ad acqua viene fatta dalla classica lavapavimenti, si tratta di un modo per passare lo strofinaccio senza fare troppa fatica. Non emette vapore ma inumidisce un panno con l’acqua e, nel caso fosse previsto, del detergente apposito.
PULIZIA A VAPORE UMIDO
I cosiddetti apparecchi Centogradi o le scope a vapore utilizzano il vapore umido fino a una temperatura di 100°C . Nomen omen. Gli apparecchi con il vapore a centogradi eliminano solo una parte degli allergeni, quella in superficie, liberandone invece una buona parte in forma nebulizzata e pertando molto più dannosa ad esempio, per un soggetto allergico, che si trova a fare un vero e proprio aerosol. In più, vista la bassa temperatura, il vapore contiene molte microparticelle d’acqua che si raffreddano in poco tempo, penetrando in profondità e contribuendo a un proliferare di acari o allergeni.
La pulizia a vapore umido ( 100°C) può produrre inoltre un forte aumento dell’umidità in casa che può essere problematica, visto che gli acari si sviluppano prevalentemente a una temperatura di circa 20°-25°C e in una condizione di umidità relativa del 60-80%. Quindi se intendete avere una vera pulizia profonda su tessuti e superfici è meglio utilizzare un aspirapolvere dotato di filtri HEPA ad alta efficienza ( con più strati possibili) sostituendoli quando necessario ed elettrodomestici in grado di pulire a vapore secco ( maggiore di 100 gradi) di documentata e valida efficacia.
PULIZIA A VAPORE SECCO
Il vapore saturo secco viene prodotto in una caldaia che genera vapore tra i 140°C e i 180°C con una pressione tra i 6 e i 10 bar, così da creare microparticelle d’acqua pari al 5% del volume totale del vapore. Se l’elettrodomestico che volete acquistare non ha queste caratteristiche allora non è vapore secco.
Vi riporto un esempio che è presente all’interno del documento e tratta della pulizia dei tessuti, per farvi capire come è consigliabile pulire i tessuti per eliminare virus e batteri con l’uso del vapore (secco ovviamente perchè è quello che funziona), senza l’utilizzo di appositi detersivi e detergenti.
“Tra i trattamenti di tipo fisico, il primo da considerare è il calore (vapore secco) per 30 minuti, utilizzato anche secondo le prescrizioni del Koch Institute per la sanificazione delle mascherine chirurgiche. Il vapore secco, in linea di
massima, non rappresenta un problema poiché viene già utilizzato nelle operazioni di finissaggio dei tessuti. Il trasferimento del vapore, quale mezzo di contrasto al virus in un contesto commerciale, potrebbe essere praticabile dagli stessi addetti alle vendite con vaporizzatori portatili anche se non è standardizzabile il tempo necessario affinché il calore risulti realmente efficace per la complessità dell’articolo, ovvero la presenza di pieghe, cuciture, risvolti, ecc., che potrebbe richiedere un maggior tempo di vaporizzo. Da sottolineare che l’eventuale uso di vaporizzatori dovrebbe essere effettuato in locali separati, da ventilare abbondantemente dopo l’applicazione del vapore al fine di evitare il
trasferimento di eventuali contaminanti dai tessuti trattati all’operatore mediante aerosol.”
La parte importante che nessuno specifica mai è che non tutte le superfici possono essere trattate con il vapore. Quanti di voi hanno rovinato mobili, divani in pelle, pavimenti in parquet o laminato perchè presi dalla mania di pulire tutto col vapore? Ho visto pulire col vapore anche alberi di Natale di plastica, divani in pelle che scolorivano a vista e cassettiere antiche poi segnate per sempre. Ad esempio il parquet non si può pulire con il centogradi perchè il vapore umido che esce, si raffredda velocemente e va a insinuarsi nel legno e lo sappiamo tutti vero il bel rapporto tra legno e umidità!
Altro punto importante è capire cosa abbiamo davanti. Scommetto che non avete mai controllato i bar di potenza e la temperatura finale dell’apparecchio acquistato e nemmno chiesto al produttore, come pulire i pavimenti e i tessuti. Online si trovano parecchi forum dove si scambiano opinioni a caso sugli elettrodomestici. Tempo fa ho letto commenti di incoraggiamento a continuare a utilizzare la scopa a vapore su un pavimento in parquet , dopo che una signora si era preoccupata perchè vedeva il cambio colore e gli aloni. Addirittura dicevano di non agitarsi, che è una cosa temporanea perchè è l’effetto del detersivo rimasto impregnato nel pavimento che con il vapore va via e si scioglie. Quella è la protezione del parquet non si tratta dei “maledetti detersivi chimici”, certo che si scioglie ma si rovina tuttoooooooo!
Prima di acquistare sull’onda dell’entusiasmo e della disinfestazione o delle pulizie di primavera, usate la testa. Fate sempre prima una prova, controllate sulle istruzioni d’uso e informatevi per capire se quel materiale è in grado di sopportare il vapore che utilizzerete.
Una volta compreso tutto questo, arrendiamoci al fatto che una casa abitata non può essere sterile, nemmeno con tutti i piccoli elettrodomestici del mondo.