L’inaugurazione è stata ieri e avrete visto mille servizi in tv, ne avrete sentito parlare in radio, su social media, magazine online e a breve troverete anche articoli su riviste cartacee.
Io grazie ad una mia amica , giovedì 9 Novembre ho avuto la fortuna di poter vedere in anteprima per la stampa il nuovissimo FICO ( Fabbrica Italiana Contadina) a Bologna.
Il CAAB, mercato ortofrutticolo della città è stato riconvertito in un progetto straordinario ideato da Andrea Segrè, presidente della neonata Fondazione FICO e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly , in collaborazione con Alessandro Bonfiglioli, direttore generale CAAB. L’ambizione è quella di essere il più grande centro al mondo ( si espande all’incirca su 80.000 mq.) per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento museale, didattico e commerciale.
Io però non voglio annoiarvi o copiare i comunicati stampa ma spiegare quel che ho visto, così come lo racconto a chi mi chiede: “Allora? Come ti è sembrato?”.
Mi è sembrato enorme. Grandissimo. Avevo mal di testa quando sono uscita. Ma l’idea è straordinaria. I giornalisti stranieri erano esterrefatti , mentre gli italiani mantenevano un certo contegno. Alla destra dell’entrata c’era una rastrelliera con tantissime biciclette Bianchi di color turchese, con cestini di legno per poter sfrecciare all’interno di Fico e caricare gli acquisti senza fare fatica. La possibilità di girare tutto il mercato in bicicletta dà già una idea della mole della struttura.
Ci hanno consegnato un numero per poterci accodare ad un gruppo che seguiva una guida autorizzata di Fico, che aveva l’ambizione di portarci a visitare il mercato prima della conferenza stampa nel centro congressi. Erano quasi le undici del mattino e la fame si faceva sentire, siamo riuscite a seguire il nostro gruppo per circa metà percorso, dopodiché ci siamo lanciate a curiosare tra una bottega e l’altra.
FICO si sviluppa secondo un progetto concentrico che prevede nelle aree esterne attorno alla struttura, campi coltivati, stalle, vigneti e aree dedicate a piante aromatiche, macchia mediterranea, tartufaia, frutti dimenticati per arrivare al museo della civiltà contadina e alla agricoltura biodinamica.
Alcune zone dovevano finire d’esser allestite come il museo della civiltà contadina con gli attrezzi da lavoro e non c’erano ancora tutti gli animali all’interno delle stalle ma c’era grande fermento. I cartelli intimavano calma, ordine, e di non dare da mangiare o toccare gli animali ma sarà davvero difficile che vengano rispettati. Spero saranno presenti alcune guardie che li tutelino perché, viste le premesse sarà un caso molto simile all’EXPO di Milano.
Nella parte interna invece, le botteghe più grandi hanno una particolarità che a me fa impazzire: il laboratorio a vista. FICO le chiama “le fabbriche” e a tutti gli effetti sono, in piccolo, i laboratori dove vengono creati prodotti alimentari d’eccellenza, così come accade nella sede principale. Centrale del latte Granarolo, Birra Baladin, Olio Roi, Pasta di Campofilone, Panificio Forno Calzolari sono solo alcuni dei nomi che, oltre alla classica vendita, producono in loco e organizzano corsi di formazione e degustazioni.
In quasi tutte le botteghe del mercato, che si espande su 9000 metri quadri, si possono acquistare anche i prodotti marchiati FICO, come latte, mozzarella, burrata, ricotta, yogurt, squaquerone, mortadella, pasta fresca, salsicce e salami di suino nero, confetture, sughi, olio, confetti, pasta di semola, olio e caramelle..
Sempre in un’ottica didattica ci sono invece per grandi e piccoli molte aree dedicate ma quelle più significative , secondo me per la filosofia della zone interattive che vengono chiamate “giostre”. Sei installazioni dedicate al rapporto dell’uomo con fuoco, animali, terra, mare, vino e alla visione del futuro dell’agricoltura: la coltivazione idroponica. In questo modo possiamo essere informati sulla realtà della agricoltura, dell’allevamento e della pesca, in maniera veloce e senza annoiarci.
Al centro dei lunghi corridoi di FICO troviamo chioschi e ristoranti di altissima qualità, tra cui anche il ristorante stellato “Guido di Rimini” che propone piatti di pesce gourmet.
Ecco dove mi sono fermata ad assaggiare prelibatezze:
- Consorzio Grana Padano, dove ho assaggiato formaggi con particolari tipologie di miele e mostarde in abbinata a prodotti di latte vaccino e caprino.
- Rossopomodoro , dove ho avuto seria difficoltà a mangiare una fumante pizza margherita piegata a portafoglio, cotta nel forno a legna.
- “Bistrot della panetteria” del Forno Calzolari, dove ho assaggiato dei biscotti con gocce di cioccolato spaziali, che mi sono fermata a prendere anche al ritorno e non potevo ancora acquistare. Mannaggia.
- La “Pescheria” della Nave Errante dove servivano ostriche e bollicine, panini con cruditè di pesce ma io ho preferito una buonissima tartara di pesce spada. Le ostriche non mi piacciono molto ma il pesce spada era di una morbidezza e di un sapore straordinari.
- “Focacceria Ulivo Bistrot”, letteralmente preso d’assalto un pò da tutti. Focacce strepitose che potevano essere farcite al momento, pizza e birra bianca “Montefollia” del birrificio Nadir di Sanremo, la prima birra al mondo con foglie d’ulivo nata in collaborazione con il Frantoio “Roi” . Sul retro si poteva vedere il frantoio già in funzione dove scorreva olio mentre gustavamo le focacce e ci muovevamo tra i mille prodotti a marchio “Roi” dove l’olio è sempre uno degli ingredienti principali : dalla cosmesi alle birre.
- Birrificio “Baladin”, proprio di fronte al Frantoio “Roi” dove in anteprima abbiamo assaggiato la birra Baladin per FICO. Una birra nata con sole materie prime italiane per raccontare attraverso i suoi profumi e aromi l’eccellenza del nostro Paese, che sarà presente nei ristoranti di FICO che serviranno birra alla spina. Oltre all’area degustazione , dietro ad ampie vetrate si può vedere l’impianto del birrificio in scala ridotta realizzato per FICO. Avrà un duplice compito: produzione e didattica. Ogni giorno verrà attivato un corso nel quale i partecipanti potranno conoscere la materia prima, le principali fasi di produzione e assaggiare diversi tipi di birre artigianali per comprenderne le caratteristiche.
- La cioccolateria “Venchi” con una vera e propria “Chocolate Experience”. Si sceglie il cioccolatino che più ci ispira e si entra in una stanza che assomiglia ad una sala trucco dove mentre lo assaggiamo , uno specchio registra le nostre espressioni facciali, analizzandole. Proseguendo entriamo in una sala dove vediamo come il nostro volto ha reagito alle sensazioni che il cioccolato ci ha dato. Visi soddisfatti è dire poco!
La stanchezza ormai la faceva da padrone e per ultima abbiamo visitato la giostra del futuro dove è installata una vera coltivazione idroponica di verdura e aromi .
Abbiamo preso un seme, lo abbiamo inserito in un cubo di lana di roccia e posizionato in uno delle appositi riquadri a contatto con l’acqua della coltivazione idroponica. Scaricando l’applicazione possiamo tenerne sotto controllo la crescita ed è un modo molto intelligente per far comprendere a tutti come sarà sempre più importante trovare nuove strategie di coltivazione nel settore agroalimentare.
Vicino all’uscita di FICO c’è tutto il settore dell’eccellenza italiana NON ALIMENTARE, riguardante la casa e il design dove troviamo i marchi : Tvs, Kartell, Industria Vetraria Valdarnese, Fratelli Guzzini, Schonhuber, Coltellerie Berti, Tessitura Toscana, Rcr Cristalleria Italiana, Sambonet, Paderno, Whirpool, Ruffoni, Alessi, Marcato, Smeg.
Gli stand di Whirlpool e Smeg contengono il meglio delle rispettive gamme di piccoli elettrodomestici con qualche modello di punta della gamma grandi elettrodomestici. Lo stand di Smeg, invece ha deciso di puntare tutto sulle linee colorate e accattivanti della linea 50style, riconoscibile e amatissima sia in Italia che all’estero.
Whirlpool oltre ad avere una bottega che punta sulle ultime novità per tecnologia e design ha ideato una particolare installazione all’interno dell’area food: uno showcooking diverso dal solito. Conosciamo bene ormai gli showcooking dove il cibo e gli elettrodomestici sono protagonisti ma in questo caso, la componente principale era la musica. Un forno Kitchenaid ( marchio che fa parte della Whirlpool Corporation) installato a scomparsa in un pianoforte a coda, dove un bravissimo musicista eseguiva musica jazz.
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Le casse somigliano molto a quelle di Ikea ma la cosa più intelligente è stato posizionare subito dopo , gli sportelli di “Poste Italiane”. Fenomenale intuizione per un sito come FICO, di facile accesso per tutti. Italiani e stranieri potranno acquistare tutto quello che vogliono, senza dover pensare al peso del bagaglio ma semplicemente spedendolo al termine dell’acquisto.
Il mio riassunto è questo:
- Se soffrite di mal di testa non andateci nel weekend ma prendetevi un giorno di ferie per fare dei bellissimi regali che poi potrete spedire direttamente a casa dei destinatari.
- Scegliete sul calendario di FICO, un laboratorio come quello ad esempio della birra perché è una bellissima esperienza che fa comprendere meglio tutto il lavoro che c’è dietro a un prodotto di qualità.
- Portateci soprattutto i bambini perché c’è tutto quello di cui hanno bisogno per imparare qualcosa di nuovo, amare e rispettare la natura e i prodotti italiani, assaggiare nuove tipologie di cibo e affinare il gusto, fin da piccoli. Mi raccomando fate loro rispettare le regole per avvicinarsi agli animali.
- Andate a FICO senza preconcetti, evitando il disfattismo che come italiani ci contraddistingue, consci che la perfezione non esiste ma lavorando sodo, come è stato fatto in questo caso, ci si può avvicinare.